La nuova frontiera della simbiosi industriale

In biologia con simbiosi mutualistica si intende la presenza di un rapporto stretto tra organismi viventi al fine di trarre vantaggio reciproco. Ne è un esempio la convivenza tra anemoni e pesci pagliaccio che abitando insieme e si proteggono reciprocamente dai loro predatori. Traslare questo concetto nel mondo delle imprese significa originare una forma di collaborazione tra industrie, vicine territorialmente, per facilitare processi e diminuire le esternalità negative ambientali.

La simbiosi industriale è un modello volto a massimizzare il reimpiego di risorse generalmente considerate scarti, i cui primi esempi risalgono agli anni ‘60.

Tale sistema è una delle soluzioni principali insiti dell’economia circolare in quanto consente l’utilizzo di rifiuti e sottoprodotti come materie prime per la produzione di nuovi beni.

La simbiosi industriale permette infatti che gli output di una linea produttiva di un’impresa si trasformino in input per un’altra fino alla creazione di un ciclo virtuoso tra diverse aziende.

La valorizzazione delle risorse in questo senso non si limita ai soli rifiuti industriali ma include anche la condivisione di risorse idriche, energetiche e di servizi e competenze.

Risulta chiaro che proprio come nel mondo animale, in quello industriale, le aziende riescono tramite la simbiosi a ottenere vantaggi e benefici che da sole altrimenti non sarebbero in grado di procurarsi.

Esistono diversi modelli di simbiosi industriali che si differenziano per l’approccio utilizzato:

  • Bottom-up: nasce dalla volontà delle aziende di una specifica area geografica di associarsi e collaborare per l’ottimizzazione dei cicli produttivi. Questa tipologia di simbiosi industriale è caratterizzata da un’origine spontanea e indipendente che non è vincolata da una programmazione.
  • Top-down: creazione di parchi eco-industriali pianificati e progettati all’interno di un programma industriale e/o urbanistico.
  • Rete di simbiosi industriale: tool il cui scopo è favorire l’incontro tra domanda ed offerta di risorse tra aziende. A differenza dei due modelli precedenti tale approccio non prevede necessariamente la vicinanza territoriale ed è soggetto ad un approccio meno vincolante.

Nonostante le differenze, tutti i modelli esistenti rappresentano un’importante opportunità per le imprese capaci in questo modo di ottenere vantaggi su più fronti.

Dal punto di vista ambientale, la simbiosi industriale contribuisce alla creazione di modelli di business circolari e la protezione del territorio e delle risorse naturali. In particolare, il riutilizzo di sfridi e scarti produttivi diminuisce il numero di tonnellate di rifiuti altrimenti destinati in discarica e lo sfruttamento di risorse per l’approvvigionamento di materie prime vergini. Tale ottimizzazione dei consumi e dei materiali assicura un decremento rilevante sulle pressioni ambientali degli stabilimenti industriali e una conseguente diminuzione delle emissioni totali di gas serra prodotte.

Lato economico, le imprese che decidono di aderire ad approcci di simbiosi industriale vanno incontro ad una diminuzione delle spese: di conseguenza si riducono sia i costi per lo smaltimento dei rifiuti che quelli per l’approvvigionamento di materie prime ed energia.

Simbiosi industriale in Italia

A tirare le fila della simbiosi industriale nel territorio italiano è ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), l’ente si fa, promotore di progetti per la promozione di iniziative di simbiosi industriale in diverse regioni e ha fondato nel 2016 “SUN – Symbiosis Users Network”, la prima rete sul territorio nazionale per la promozione della simbiosi industriale.

Il network ad oggi conta 39 partner rappresentati non solo da imprese private ma anche da università e centri di ricerca, istituzioni politiche e enti locali.

Tra le diverse iniziative promosse da ENEA risultano particolarmente rilevanti i progetti Eco Innovazione Sicilia e  Food Crossing District.

Il primo programma, “Eco Innovazione Sicilia” si è svolto nel 2011 tra Catania e Siracusa. Il progetto ha previsto la realizzazione di tre workshop a cui hanno partecipato più di 100 aziende appartenenti a diversi settori come quello energetico, agroalimentare ed edile.

In particolare, è stata prevista la creazione di una piattaforma fruibile da imprese e altri attori dell’isola per favorire la condivisione di energia, acqua, materiali e sottoprodotti.

L’approccio utilizzato è quindi quello della rete di simbiosi industriale per la realizzazione di buone pratiche e la creazione di modelli di business circolari.

Un esempio più recente è rappresentato da “Food Crossing District”, progetto sviluppato nel 2020 in collaborazione con l’Università Alma Mater di Bologna.

L’iniziativa ha studiato due aziende agroalimentari del territorio per l’identificazione di soluzioni per la valorizzazione dei sottoprodotti alimentari. Il progetto ha permesso, tramite uno studio di analisi del ciclo di vita (LCA), di sviluppare sinergie tra le due imprese considerate per l’implementazione di sistemi di economia circolare e la creazione di un nuovo mercato di materie prime secondarie.

Nello specifico sono stati analizzati come sottoprodotti agroalimentari: la crusca derivante dalle operazioni di trattamento del grano e gli scarti provenienti dai processi di lavorazione dei pomodori quali semi e bucce. Tali nuove risorse saranno impiegate per la realizzazione di oli sia ad uso alimentare che industriale.

Questi esempi rappresentano un punto di partenza essenziale nel contesto italiano per la diffusione di nuovi modelli produttivi di simbiosi industriale.

Se tutte le industrie adottassero soluzioni di questo tipo, non solo trarrebbero un vantaggio economico imputabile alla riduzione dei costi, ma sarebbero in grado di garantire benefici a tutta la società attraverso la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali.

FONTI:

https://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/wp-content/uploads/2018/05/Industrial_Symbiosis.pdf

https://www.enea.it/en/ateco/schede/industrial-symbiosis

https://risorse.sostenibilita.enea.it/projects

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