Investimenti Sostenibili 4.0: il fondo sostenibile per imprese innovative

Dallo scorso 4 maggio, è aperta la piattaforma informatica per la presentazione delle domande di ammissione al regime di aiuto “Investimenti Sostenibili 4.0”.

La misura è stata istituita il 10 febbraio 2022 e consiste in un nuovo regime di sostegno per incentivare investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili. Lo strumento ha come ultima finalità quella di favorire e accelerare la trasformazione tecnologica, digitale e ambientale delle imprese, superando così la contrazione economica indotta dalla crisi pandemica e orientando gli investimenti verso ambiti maggiormente in linea con le esigenze richieste dai mercati. 

La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è stata fissata ad una cifra di 677.875.519,57 euro; destinati per il 40% circa alle regioni del Centro-Nord e per un 60% alle regioni del Mezzogiorno. 

La misura è stata sicuramente ben accolta dalle imprese italiane, tanto che, tramite decreto ministeriale, è stata già disposta la chiusura dello sportello per la presentazione delle domande di agevolazione per le aree del Mezzogiorno, a causa dell’avvenuto esaurimento delle risorse finanziarie. Lo sportello per l’area Centro-Nord è invece ancora attivo.

Nello specifico, “Investimenti Sostenibili 4.0” prevede l’erogazione di agevolazioni finanziarie in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese che sono conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e che vantano un alto contenuto tecnologico. In particolare, l’aiuto è fornito a chi cerca di favorire la propria transizione verso il nuovo paradigma dell’economia circolare e a chi intende migliorare la propria sostenibilità energetica.

Ma che cosa finanzia nello specifico questo piano? 

Innanzitutto, i programmi di investimento presentati dovranno prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano “Transizione 4.0” e l’ammontare di tali spese dovrà risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma.

A questo proposito, il decreto specifica tra le tecnologie abilitanti le seguenti tipologie:

  • Advanced manufacturing solutions: soluzioni volte a migliorare la collaborazione uomo-macchina e i rapporti tra macchinari che consentono di migliorare la produttività aziendale, la qualità del prodotto e la sicurezza dei lavoratori;
  • Additive manufacturing: processi che, a partire da un modello digitale, consentono la produzione di oggetti fisici tridimensionali, evitando sprechi e ottimizzando i costi in tutta la catena logistica e del processo distributivo;
  • Realtà aumentata: soluzione che, attraverso l’uso della tecnologia digitale, consente di aggiungere dati e informazioni alla visione della realtà e agevolare, ad esempio, la selezione di prodotti e parti di ricambio, le attività di riparazione e in generale ogni decisione relativa al processo produttivo, andando così a supportare l’essere umano; 
  • Simulation: soluzioni finalizzate alla modellizzazione e/o alla simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo al fine di analizzarne il comportamento con finalità predittive e di ottimizzazione;
  • Integrazione orizzontale e verticale: soluzioni che consentono l’integrazione automatizzata con il sistema logistico dell’impresa con finalità quali il tracciamento automatizzato di informazioni di natura logistica, con la rete di fornitura e con altre macchine del ciclo produttivo;
  • Internet of things & Industrial Internet: soluzioni che consentono l’implementazione di una rete di oggetti fisici (things) che dispongono intrinsecamente della tecnologia necessaria per rilevare e trasmettere, attraverso internet, informazioni sul proprio stato o sull’ambiente esterno;
  • Cloud: soluzioni che consentono l’implementazione di un’infrastruttura Cloud IT comune, flessibile, scalabile e open by design per condividere dati, informazioni e applicazioni attraverso internet.
  • Cyber Security: tecnologie, processi, prodotti e standard necessari per proteggere collegamenti, dispositivi e dati da accessi non autorizzati, garantendone la necessaria privacy e proteggendoli da attacchi e minacce informatiche;
  • Big Data & Analytics: tecnologie digitali in grado di raccogliere e analizzare enormi quantità di dati eterogenei (strutturati e non) generati dal web, dai dispositivi mobili e dalle app, dai social media e dagli oggetti connessi, al fine di rendere i processi decisionali e le strategie di business più veloci, più flessibili e più efficienti;
  • Intelligenza artificiale: soluzioni che adottano un sistema tecnologico capace di risolvere problemi o svolgere compiti e attività tipici della mente e dell’abilità umana;
  • Blockchain: tecnologie e protocolli informatici che usano un registro condiviso, distribuito, replicabile, accessibile simultaneamente e decentralizzato su basi crittografiche, tali da consentire la registrazione, la convalida, l’aggiornamento e l’archiviazione di dati così resi verificabili da ciascun partecipante, non alterabili e non modificabili.

Come seconda caratteristica, gli investimenti dovranno essere diretti all’ampliamento della capacità di diversificazione della produzione. In particolare, dovranno essere volti all’ottenimento  di prodotti mai fabbricati in precedenza, al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente, oppure alla realizzazione di una nuova unità produttiva. Inoltre, dovranno essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale.

Tutte caratteristiche che denotano l’intenzione governativa di accelerare il raggiungimento del paradigma economico circolare: un modello fondato sull’uso di risorse materiali ed energetiche sostenibili; che intende il prodotto come servizio; basato su strumenti di condivisione e che mira ad estendere la vita utile dei prodotti creando nuovi cicli di vita.  

Quali sono le spese ammesse?

Una novità importante riguarda le spese ammissibili. Sono state infatti incluse tra queste le spese per l’acquisizione di certificazioni ambientali, che si aggiungono a quelle per macchinari, impianti e attrezzature. A completare la lista, troviamo le spese per opere murarie, che però non dovranno eccedere il 40% del totale dei costi ammissibili, e i programmi informatici e le licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali. 

In dettaglio, il decreto che specifica i termini di presentazione delle domande e le spese ammissibili fornisce un’ulteriore delucidazione sulla tipologia di certificazioni incluse. 

Lo sono quelle che riguardano l’acquisizione di certificazioni di sistemi di gestione ambientali o di efficienza energetica (EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001) e di certificazioni ambientali di prodotto, relative alla linea di produzione oggetto del programma di investimento, che rientrano nella categoria delle etichette ambientali di tipo I regolamentate dalla norma ISO 14024 (ad es. Ecolabel) o delle etichette di tipo III regolamentate dalla norma ISO 14025 (Environmental Product Declaration).

Ne risulta quindi un’ottima opportunità per tutte le realtà intenzionate ad accelerare la propria transizione verso il paradigma dell’economia circolare e che, per questioni di trasparenza e di distinzione dai propri competitor, sono intenzionate ad acquisire certificazioni di terze parti atte a garantire la validità delle operazioni, dei processi e delle esternalità dichiarati. 

Fonti:

https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/investimenti-sostenibili-4-0

https://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/DM_10_febbraio_2022_II.pdf

https://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/All_3_Spese_ammissibili.pdf

https://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/Chiusura_sportello_Mezzogiorno_signed_signed.pdf

https://www.enelgreenpower.com/it/learning-hub/sviluppo-sostenibile/economia-circolare

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